EPICONDILITE-EPITROCLEITE
Che cosa è
L’epicondilite conosciuta anche come “gomito del tennista”, è una condizione dolorosa del gomito causata da un overuse dello stesso. Si tratta di una infiammazione dei tendini, così detti estensori, che collegano i muscoli dell’avambraccio sulla parte esterna del gomito. Questi vanno incontro a infiammazione a seguito di specifiche attività quali ad esempio sport con utilizzo di racchetta o attività lavorative particolari quali avvitare, strizzare, trasportare pesi, a seguito di traumi diretti o movimenti eseguiti in maniera errata. L’età principalmente interessata è quella over 40.
L’epitrocleite conosciuta anche come “gomito del golfista” è una patologia del gomito che interessa i tendini dei muscoli che si inseriscono sull’epitroclea (flessore radiale del carpo, pronatore rotondo, palmare lungo, flessore ulnare del carpo), alla parte interna del gomito.
Come si manifesta
L’epicondilite si manifesta con dolore e gonfiore sulla parte esterna del gomito, riduzione della forza di presa e difficoltà ad estendere il polso.
L’epitrocleite si manifesta con dolore nella regione interna del gomito esacerbato dalla flessione del polso e dalla palpazione dell’epitroclea stessa.
Quali esami sono utili
L’esame clinico deve essere supportato da immagini ecografiche che ci permettono di valutare lo stato delle componenti tendinee o dei tessuti molli che si inseriscono sull’epicondilo o sull’epitroclea e il grado di vascolarizzazione o da risonanza magnetica.
(eco-aumento vascolarizzazione)
(eco-ipoecogenicità tendine)
Come si cura
Molte sono le possibilità di trattamento e di queste, il trattamento chirurgico è eseguito solo in casi estremi. Infatti, circa l’80% dei pazienti guariscono senza avere bisogno della chirurgia e con un trattamento conservativo di tipo medico e fisioterapico. Il primo passo verso la guarigione è quello di dare al braccio il giusto riposo. Questo significa che si dovrà smettere di fare sport o attività di lavoro che mimano i movimenti che hanno causato il problema per diverse settimane. Contemporaneamente l’infiammazione della regione anatomica dovrà essere trattata anche con farmaci antinfiammatori sistemici o locali o con l’utilizzo di cerotti medicati a base di cortisone o lidocaina. L’utilizzo di particolari tutori è di supporto alle altre cure: sono specifiche gomitiere con un cuscinetto centrato sul muscolo estensore dell’avambraccio può aiutare ad alleviare i sintomi, mettendo a riposo i muscoli e i tendini. Con il fisioterapista si potranno eseguire, oltre ad esercizi mirati a rinforzare i muscoli dell’avambraccio, diversi tipi di terapia fisica. La più efficace è senza dubbio la terapia con onde d’urto. Si “bombarda” il gomito con onde che creano piccoli “microtraumi” favorendo i processi di guarigione naturale del corpo tendineo. Come ultima arma, prima di un intervento chirurgico, il medico può affidarsi all’efficacia delle infiltrazioni di corticosteroidi che rappresentano la terapia più efficace rispetto al dolore, sfruttando le potenti proprietà antinfiammatorie dei cortisonici oppure infiltrazioni di PRP o cellule cordonali che oggi stanno dando degli ottimi risultati.
(infiltrazione ecoguidata di cellule staminali cordonali)
Intervento chirurgico
Nei soggetti con epicondilite non responsiva al trattamento conservativo esistono varie tecniche chirurgiche, ad esempio il distacco dell’inserzione prossimale dell’estensore radiale breve del carpo, la fasciotomia dei tendini estensori e l’osteotomia parziale dell’epicondilo, la sinoviectomia e la fasciotomia artroscopica. La chirurgia deve sempre essere accompagnata da FKT in modo da evitare che si creino cicatrici fibrose o il gomito diventi rigido.