PROGRAMMA FAST TRACK e RIABILITAZIONE
Utilizzo un programma di gestione perioperatoria ed intraoperatoria del paziente molto rigoroso, atto ad un veloce recupero, ad una minima perdita ematica e all’informazione a 360° del paziente già dal pre ricovero.
Al pre ricovero viene fatta scaricare un’APP sul cellulare del paziente. Con questa APP, lo stesso potrà visionare filmati su intervento e riabilitazione, inserire dati rispetto al dolore percepito, uso di farmaci ed evoluzione del recupero. Al paziente candidato a questo programma, verrà riservata una protesi con particolare disegno che avvicinerà il neo-ginocchio al movimento di un ginocchio normale e non malato. Durante l’intervento sul paziente saranno utilizzate procedure atte ad un minor sanguinamento e ad un minor dolore post operatorio. Non si utilizzeranno drenaggi (e si prevede di non eseguire trasfusioni). Viene eseguita un’anestesia locoregionale adduttoria all’uscita dalla sala: questo consentirà di poter incominciare il movimento del ginocchio senza dolore già dopo qualche ora. Il paziente inserito in questo protocollo avrà con se un apparecchio di CRIOCOMPRESSIONE atto a comprimere e “ghiacciare” il ginocchio operato per diminuire il sanguinamento. Il ginocchio viene mobilizzato mediante una stecca elettrica (Kinetec) già qualche ora dopo l’intervento.
Il giorno dopo l’intervento inizia la fisioterapia assistita.
La durata della degenza dipende innanzitutto delle condizioni di aiuto che il paziente trova al proprio domicilio. Il ricovero dura da 3 a 5. Dopo il ricovero il paziente dovrà continuare la fisioterapia ambulatorialmente o presso una clinica di riabilitazione.
Complicanze
L’intervento di protesi del ginocchio porta nella maggior parte dei casi grandi benefici al paziente. Però come qualsiasi atto chirurgico possono insorgere delle complicazioni. Il paziente deve essere informato sulle possibili complicazioni prima di dare il suo consenso. Raramente dopo un intervento di protesi del ginocchio si possono osservare le seguenti complicazioni o problemi non desiderati:
- Ematoma post-operatorio dovuto ad un sanguinamento più importante del solito. Per evitare che un ematoma rimanga nell’articolazione vengono inseriti dei drenaggi aspirativi sotto la ferita e all’interno del ginocchio. Questi drenaggi sono lasciati 24-48 ore.
- Infezione: La ferita o l’articolazione possono infettarsi e necessitare un nuovo intervento di pulizia. Antibiotici vengono amministrati durante l’intervento per prevenzione.
- La gamba operata può aver una lieve differenza di lunghezza
- Una lesione di nervi o vasi durante l’intervento è un evento molto rare ma sempre possibile
- Un eccesso di produzione di tessuto cicatriziale può causare una limitazione della mobilità del ginocchio (anchilosi, artrofibrosi). Ogni tanto e reso necessario un ulteriore intervento di scioglimento delle aderenze cicatriziali. Solitamente il ginocchio operato raggiunge una flessione di 90° in 1 a 2 settimane. Raramente il raggiungimento di tale mobilità richiede più tempo. Per recuperare rapidamente la mobilità del suo ginocchio il paziente riceve un adeguata analgesia ed è sottoposto a fisioterapia di mobilizzazione
- A volte si può osservare delle lussazioni della rotula
- Durante le prime settimane dopo l’intervento è possibile sviluppare un coagulo in una vena della gamba (trombosi venosa profonda) che può anche portare ad un embolia polmonare. Per diminuire il rischio di trombosi venosa si esegue una iniezione quotidiana di un farmaco utile al fine di rendere più fluido il sangue e vengono messe delle calze compressive.
Prima dell’operazione, l’operabilità del paziente viene valutata tramite l’esame clinico, esami di laboratorio e eventualmente valutazione dell’anestesista o di altri specialisti secondo il caso (per es. cardiologo, il medico di medicina interna, …). A volte si può rinunciare di eseguire l’intervento se i medici considerano che un paziente in cattive condizione di salute abbia troppe possibilità di sviluppare una complicazione grave.
Statisticamente dopo 15 anni più del 95 % delle protesi sono ancora in grado di funzionare bene. Raramente può essere necessario eseguire un intervento di revisione o sostituzione della protesi in caso di usura precoce o scollamento. Approfittate della proposta del vostro chirurgo di eseguire regolarmente dei controlli clinici e radiologici anche dopo alcuni anni. Grazie alla sua esperienza il medico che l’ha operato è in grado di riconoscere precocemente eventuali complicazioni. I vari controlli post-operatori con radiografie sono eseguiti dopo 1, 3, 6 mesi e quindi una volta all’anno.